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Retribuzioni

Retribuzioni: dal 1° luglio pagamento con bonifico

Dal 1° luglio 2018 le retribuzioni non potranno più essere pagate contanti, ma solo con bonifici o altri strumenti di pagamento elettronici. Unici rapporti esclusi da pagamenti tracciabili sono: i rapporti di lavoro con le PA, già soggette al divieto di effettuare pagamenti di retribuzioni o compensi in contante superiori a 1.000 euro; badanti e colf che lavorano almeno quattro ore giornaliere presso lo stesso datore di lavoro; borse di studio; compensi ad amministratore di società; compensi per lavoro autonomo occasionale. La piena operatività della disciplina è condizionata, però, alla sottoscrizione di una convenzione tra il Governo e le associazioni sindacali e datoriali, con l’ABI e con Poste Italiane, finalizzata alla individuazione degli strumenti di comunicazione idonei a promuovere la conoscenza e corretta attuazione delle nuove disposizioni.

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Nasce l’Adm

Nasce l’Agenzia delle dogane e dei monopoli

Le Dogane si fondono con i Monopoli e nasce l’Adm, Agenzia delle dogane e dei monopoli, con maggiori controlli e presenza più incisiva nelle zone di ingresso del paese. La riorganizzazione dà piena attuazione ai principi di autonomia ed efficienza inscritti nella riforma delle agenzie varata nella precedente legislatura. Il riassetto guarda innanzitutto all’identità dell’Agenzia che accorpa l’Agenzia delle dogane e l’area monopoli in una nuova e unica Adm. Come per l’Agenzia delle entrate, si punta a semplificare l’organigramma con un modello semplificato diviso per funzioni (Amministrazione, Antifrode, Legislativo, Personale, Tecnologie) e aree d’intervento (Accise, Dogane, Giochi, Tabacchi). A esse si aggiungono divisioni di staff, di diretto riporto al direttore generale (ispettivo con funzioni di audit, Relazioni internazionali e istituzionali, Strategia, Comunicazione).

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L’aumento Iva

L’aumento Iva mette a rischio l’economia

L’aumento Iva colpirà negativamente l’economia, sia in termini di incentivi al lavoro sia nella capacità redistributiva del sistema tributario. Se tale inasprimento venisse controbilanciato da misure espansive sul fronte Irpef, allora le famiglie ne beneficerebbero sotto il profilo dell’occupazione. Una soluzione che però può essere attuata solamente a saldo zero per il bilancio pubblico, senza generare cioè quei 15-18 miliardi di euro annui di maggiori entrate per le quali le clausole di salvaguardia Iva sono state introdotte. È quanto emerge dalla relazione annuale per il 2017 della Banca d’Italia.

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Li.Pe.

Li.Pe.: entro oggi con il nuovo modello

Entro oggi  imprese e lavoratori autonomi devono trasmettere la prima Li.Pe del 2018 con il nuovo modello approvato dall’agenzia delle entrate con il provvedimento del 21 marzo scorso. Il modello è stato aggiornato per consentire una più puntuale compilazione da parte dei soggetti che hanno partecipato ad operazioni straordinarie ricevendo crediti dai soggetti danti causa, nonché la segnalazione, nell’ultima comunicazione dell’anno, del metodo adottato per il calcolo dell’acconto Iva di dicembre. Sono tenuti alla comunicazione tutti i contribuenti Iva, salvo: contribuenti esonerati dall’obbligo della dichiarazione annuale (es. forfettari, agricoltori marginali ecc.); contribuenti non tenuti all’esecuzione delle liquidazioni periodiche; questa condizione sussiste anche in assenza di movimenti contabili nel periodo di riferimento (né operazioni attive o passive, né crediti dal trimestre precedente).

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la riforma dell’Iva

UE: la riforma dell’Iva

La commissione europea ha varato un pacchetto di regole riguardo l’Iva comunitaria. Spetta al venditore applicarla su una vendita di beni ad un acquirente stabilito in un altro Stato membro, applicando l’aliquota dello stato membro di destinazione; l’acquirente sarà responsabile dell’Iva solo nel caso in cui esso sia un soggetto passivo certificato. Le modifiche hanno lo scopo di rafforzare il carattere di autodisciplina dell’Iva e di ridurre il numero di adempimenti amministrativi che spettano alle imprese durante la vendita ad altre imprese Ue. Gli obblighi di comunicazione connessi al regime transitorio non saranno quindi più necessari per lo scambio di beni. La fatturazione relativa agli scambi nell’Ue sarà disciplinata dalle norme dello Stato membro del venditore, rendendo quindi, secondo la commissione, il processo meno oneroso.

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FATTURAZIONE ELETTRONICA OBBLIGATORIA (fatturazione.jpg)

Fattura elettronica

Fattura elettronica: le risposte dell’Agenzia delle Entrate

Arrivano dall’Agenzia delle Entrate alcuni chiarimenti riguardo la fatturazione elettronica. Tra le risposte si segnala Il formato Pdf per la conservazione invece che del formato XML, sempre che il contenuto sia identico. Tra le altre questioni affrontate, anche il comportamento da adottare in caso di scarto del documento e la possibilità di evitare la comunicazione periodica trasmettendo le fatture verso i soggetti esteri tramite il Sistema di Interscambio.

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ferie

ferie collettive

Lavoro: comunicazioni per le ferie collettive

Entro il 31 maggio le aziende possono presentare domanda all’Inps per il differimento del termine per gli adempimenti contributivi che ricadrebbero nel periodo di chiusura feriale collettiva. Si tratta di un adempimento diverso dal normale differimento dei termini di tutti i versamenti che si devono effettuare con i modelli F24 con scadenza tra il giorno 1 ed il giorno 20 di agosto. Questo differimento comprende anche i contributi previdenziali ed assistenziali, mentre i termini di trasmissione delle denunce contributive Uniemens, rimane confermato all’ultimo giorno del mese. Per usufruire dello sfasamento temporale al mese successivo, entro il 31 maggio 2018 le aziende interessante dovranno presentare all’Ente apposita istanza telematica, tramite il portale Inps area DiResCo, compilando il “modulo 445 – Richiesta differimento termine adempimenti contributivi per ferie collettive”.

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detrazione risparmio energy

Detrazioni risparmio energetico

Detrazioni risparmio energetico: il tempo per la trasmissione dati

Per chi ha concluso i lavori prima del 30 marzo 2018, il termine dei 90 giorni, previsto per la trasmissione all’Enea della documentazione necessaria per poter usufruire della detrazione Irpef, decorre a partire dalla stessa data. È quanto si legge sul sito dell’Enea. Lo slittamento del termine è dovuto al fatto che il portale d’invio “Finanziaria 2018”, attraverso cui trasmettere i dati, è attivo proprio dallo scorso 30 marzo. Pertanto, “considerando che l’indisponibilità del sito costituisce causa di forza maggiore”, il termine dei 90 giorni “decorre dal 30 marzo 2018”.

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Nuovo regolamento privacy: le nuove sanzioni amministrative

Il nuovo Regolamento GDPR, che enterà in vigore il 25 maggio 2018, modifica in modo sostanziale l’apparato sanzionatorio. Sono prevede due tipologie di sanzioni amministrative: sanzione pecuniaria fino a 10 milioni di euro o, per le imprese, fino al 2% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente, se superiore per il caso di violazione delle seguenti disposizioni: obblighi del titolare del trattamento e del responsabile del trattamento a norma degli articoli 8, 11, da 25 a 39, 42 e 43; obblighi dell’organismo di certificazione a norma degli articoli 42 e 43; obblighi dell’organismo di controllo a norma dell’articolo 41, paragrafo 4. Sanzione pecuniaria fino a 20 milioni di euro o, per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente, se superiore per il caso di violazione delle seguenti disposizioni: principi di base del trattamento, comprese le condizioni relative al consenso, a norma degli articoli 5, 6, 7 e 9; diritti degli interessati a norma degli articoli da 12 a 22; trasferimenti di dati personali a un destinatario in un paese terzo o un’organizzazione internazionale a norma degli articoli da 44 a 49; qualsiasi obbligo ai sensi delle legislazioni degli Stati membri adottate a norma del capo IX; inosservanza di un ordine, di una limitazione provvisoria o definitiva di trattamento o di un ordine di sospensione dei flussi di dati dell’autorità di controllo ai sensi dell’articolo 58, paragrafo 2, o il negato accesso in violazione dell’articolo 58, paragrafo 1. Inoltre, la sanzione fino a 20.000.000 di euro o al 4% del fatturato si applica all’inosservanza di un ordine delle Autorità garanti. Le sanzioni penali saranno, invece, previste dai singoli Stati UE.

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