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Reddito di inclusione

Reddito di inclusione: importi Inps

In attesa del reddito di cittadinanza (annunciato), l’Inps illustra le modifiche apportate dalla Legge di Stabilità 2018 sulle “disposizioni per l’introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà”, con particolare riferimento a requisiti di accesso, decorrenza, durata, finanziamento e importo della nuova misura di contrasto alla povertà denominata ReI o Reddito di Inclusione. Per rientrare tra coloro che possono beneficiare del ReI, è sufficiente che nel nucleo, vi sia “presenza di almeno un lavoratore di età pari o superiore a 55 anni, che si trovi in stato di disoccupazione”. I rimanenti requisiti familiari restano invariati fino al 1° luglio 2018, quando avrà effetto l’abrogazione di tutti i requisiti familiari di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo n. 147 del 2017. Quindi, per accedere al ReI, le domande presentate dal 1° luglio 2018 non dovranno soddisfare requisiti sul nucleo familiare. La Legge di Bilancio 2018 ha incrementato le risorse sul Fondo per la lotta alla povertà, portandole a 2.059 milioni di euro per l’anno 2018.

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Studi di settore 2017

Studi di settore per il periodo d’imposta 2017

Per il periodo d’imposta 2017, sono approvate, tenuto conto di quanto previsto dall’art. 1, co. 1-bis, D.P.R. 31.5.1999, n. 195, le modifiche agli studi di settore in vigore per tale periodo d’imposta. I contribuenti che dichiarano, anche a seguito dell’adeguamento, ricavi e compensi di ammontare non inferiore a quello risultante dall’applicazione degli studi di settore integrati con le modifiche approvate con il decreto, non sono assoggettabili, per tale annualità, ad accertamento. Sono introdotti interventi correttivi sulla base della nota tecnica e metodologica di cui all’Allegato 1 al D.M. 23.3.2018; tali correttivi si applicano nei confronti delle imprese minori in contabilità semplificata che determinano il reddito secondo quanto previsto dall’art. 66, D.P.R. 917/1986. Sono previste modifiche delle territorialità ed alla Nota tecnica e metodologica dello studio di settore WG68U.

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Detrazione energetica

Detrazione energetica anche senza certificazione

Il mancato invio della copia dell’attestato di certificazione energetica, o copia dell’attestato di qualificazione energetica alle Entrate e all’Enea non pregiudica la detrazione ai fini della detrazione riqualificazione energetica. E’ quanto affermato dalla Commisione tributaria provinciale di Milano, sez. II (sentenza 5287/2017). La Commissione ha precisato che la decadenza dal beneficio della detrazione deve essere espressamente previsto dalla legge e che l’invio della documentazione all’Enea non riveste il contenuto di vaglio o controllo, ma di una mera comunicazione formale; pertanto, non può discendere alcuna decadenza, ma, eventualmente può venire solo applicata una sanzione in misura fissa così come prevista dall’art. 11 del dlgs 471 del 1997, per l’omesso o irregolare invio di ogni comunicazione prescritta dalle norme tributarie.

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omesso versamento Iva

Corte di cassazione: omesso versamento Iva non guarda alla crisi di liquidità

La Corte di cassazione, nella sentenza n. 11035 del 13 marzo 2018, ha affermato che l’omesso versamento dell’Iva può essere attribuito a forza maggiore solo quando derivi da fatti non imputabili all’imprenditore, a cui lo stesso non abbia potuto porvi rimedio per cause estranee alla sua volontà. La “crisi di liquidità” del debitore è irrilevante alla scadenza del termine del versamento dell’Iva, poiché il debitore ha l’obbligo non solo di accantonare le risorse necessarie per l’adempimento dell’obbligazione tributaria, ma anche di adottare tutte le iniziative per provvedere alla corresponsione del tributo.

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Compro oro

“Compro oro” nella black list

La CTR di Firenze – con la sentenza n. 578/1/2018- del 16 marzo 2018, ha fornito un importante contributo per l’interpretazione e l’applicazione della normativa in materia di deducibilità dei componenti negativi di reddito derivanti da operazioni effettuate con imprese residenti in Paesi black list. Il contenzioso riguardava un avviso di accertamento con il quale l’Agenzia delle entrate aveva disconosciuto la deducibilità dei costi afferenti gli acquisti di oro da operatori residenti in Paesi a fiscalità privilegiata (Antille Olandesi, Filippine, Hong Kong), poiché secondo l’ufficio la parte non aveva fornito documentazione idonea a dimostrare che le imprese estere svolgevano prevalentemente un’attività commerciale effettiva, ovvero che le operazioni poste in essere rispondevano a un reale interesse economico, ai sensi dell’articolo 110, comma 11, Tuir. I giudici della Commissione hanno dato ragione all’Agenzia affermando che la norma in esame pone un generale principio di indeducibilità dei componenti negativi di reddito derivanti da operazioni poste in essere con soggetti black list, prevedendo una presunzione relativa che tali operazioni siano irrilevanti fiscalmente poiché viziate da un intento elusivo. Riguardo l’eccezione (dimostrazione che le imprese estere svolgono prevalentemente un’attività commerciale effettiva), il contribuente deve provare una attività commerciale effettiva e non solo l’esistenza formale dell’impresa, che potrebbe non operare concretamente e fungere esclusivamente da schermo per un comportamento di carattere elusivo.

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Airbnb

Airbnb: accordo con i Comuni

La nuova tassa sugli affitti brevi inizia a produrre i suoi effetti, almeno per quanto concerbe la parte sull’imposta di soggiorno. E lo fa grazie all’intervento ad accordi individuali e bilaterali che permetteranno di superare il fermo. L’introduzione del regime fiscale delle locazioni brevi è avvenuta con la manovra correttiva del 24 aprile 2017 (dl 50/2017) ed è diventata disposizione dello Stato con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione (legge 96/2017). Viene stabilito che per contratti di locazione inferiori ai 30 giorni, i soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare avranno in carico una serie di adempimenti fiscali, primo fra tutti essere sostituti di imposta e trattenere il 21% dei redditi percepiti dai proprietari degli alloggi nella forma della cedolare secca. In capo agli stessi intermediari, ricade la responsabilità del pagamento dell’imposta di soggiorno, un tributo che va a carico dei turisti che occupano gli alloggi e che, dopo l’approvazione della norma, dovrà essere raccolto, appunto, dagli intermediari.

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Contabilità semplificata

Contabilità semplificata: termini di registrazione

La legge n. 232/2016 ha modificato le norme disciplinanti le imprese minori (l’articolo 66 del Dpr 917/1986 (Tuir) e l’articolo 18 del Dpr 600/1973), modificando le previgenti disposizioni normative in materia di determinazione della base imponibile ai fini delle imposte dirette. Per far fronte alle nuove modalità di determinazione del reddito in base al principio per cassa, il legislatore prevede anche nuovi adempimenti contabili. Fermo restando l’istituzione dei registri Iva obbligatori (acquisti e vendite), devono altresì istituire appositi registri degli incassi e dei pagamenti, in cui annotare, in ordine cronologico, rispettivamente, i ricavi incassati e i costi sostenuti. Un alternativa all’istituzione dei registri cronologici degli incassi e dei pagamenti è quella della tenuta dei registri Iva integrati ovvero l’utilizzo dei registri Iva anche ai fini della determinazione delle imposte sul reddito. In entrambi casi il reddito verrà determinato effettuando la differenza tra i ricavi percepiti e le spese effettivamente sostenute.

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cumulo delle sanzioni Iva

Corte di giustizia europea: è possibile il cumulo delle sanzioni Iva

La normativa italiana in materia di sanzioni tributarie, che prevede la possibilità di instaurare un procedimento penale per omesso versamento Iva nei confronti di un imputato al quale sia stata già inflitta, per i medesimi fatti, una sanzione amministrativa in via definitiva, è compatibile, a determinate condizioni, con l’ordinamento europeo. Tanto ha stabilito la sentenza della Grande sezione della Corte di giustizia dell’Unione europea del 20 marzo 2018 (causa C-524/15).

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Bonus Stradivari

Bonus Stradivari: nuovi arrivi e regole per il 2018
Confermato, dalla legge di bilancio 2018 il contributo una tantum per l’acquisto di uno strumento musicale nuovo a favore degli studenti iscritti ai licei musicali, ai corsi preaccademici, ai corsi del precedente ordinamento e ai corsi di diploma di I e di II livello dei conservatori di musica, degli istituti superiori di studi musicali e delle istituzioni di formazione musicale e coreutica. Il provvedimento del 19 marzo 2018 dell’Agenzia delle entrate fissa le modalità applicative dell’agevolazione, dopo la proroga e, su richiesta del ministero dell’Istruzione dell’università e della ricerca, aggiorna l’elenco dei licei musicali, dei conservatori di musica, degli istituti superiori di studi musicali e delle istituzioni di formazione musicale e coreutica autorizzate a rilasciare titoli di alta formazione musicale, la cui frequenza dà diritto al beneficio.

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