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16 marzo: vidimazione libri sociali

Scade tra pochi giorni il termine per il pagamento della tassa annuale di concessione governativa, relativa al 2018, per la numerazione e la bollatura dei libri e dei registri sociali obbligatori elencati dall’articolo 2421 del codice civile. Sono tenute a effettuare la vidimazione e bollatura dei libri e delle scritture contabili, e il conseguente versamento della tassa, le società per azioni, le società a responsabilità limitata, le società in accomandita per azioni, le società consortili a responsabilità limitata, le aziende speciali degli enti locali e i consorzi tra enti territoriali. I libri sociali da bollare sono: libro dei soci; libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee dei soci; libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione o del consiglio di gestione;  libro delle adunanze e delle deliberazioni del comitato esecutivo; libro delle adunanze e delle deliberazioni del collegio sindacale o del consiglio di sorveglianza o del comitato di controllo della gestione; libro delle obbligazioni; libro delle adunanze e delle deliberazioni degli obbligazionisti; ogni altro libro o registro per il quale l’obbligo della bollatura è previsto da norme speciali. Per gli altri libri contabili prescritti dal codice civile (libro giornale e libro degli inventari) e per quelli previsti da norme fiscali (registri Iva, registro dei beni ammortizzabili, eccetera), nessuna vidimazione, ma il responsabile della loro tenuta deve procedere alla numerazione progressiva delle pagine di ciascun registro.libri-sociali_16_marzo_2018

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Reddito

Statistiche: cresce il reddito delle famiglie e anche il rischio di povertà

 

Cresce il reddito delle famiglie italiane, ma anche la disuguaglianza e il rischio povertà. Il rischio povertà è maggiore nelle famiglie del Sud e in quelle giovani e di immigrati. La ricchezza degli italiani diminuisce soprattutto a causa del calo del valore degli immobili, mentre la distribuzione della ricchezza resta stabile: un terzo del totale resta saldamente nelle mani del 5% delle famiglie più ricche. È quanto emerge dall’indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie nel 2016

 

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Trasmissioni telematiche

Trasmissioni telematiche: nuove categorie di incaricati

L’Agenzia recepisce la riforma degli ordini professionali e accoglie altri utenti in possesso dei requisiti tecnici e organizzativi, e punto di contatto tra amministrazione e cittadino. I “nuovi arrivi” sono previsti dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate del 9 marzo 2018. Vengono inclusi, tra gli incaricati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni: le società tra professionisti iscritte negli albi dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e dei consulenti del lavoro; esclusivamente per le dichiarazioni di successione, le società tra professionisti iscritte all’albo dei geometri e geometri laureati. Lo stesso provvedimento, inoltre, modifica l’articolo 15 del decreto dirigenziale 31 luglio 1998 e accoglie tra gli utenti ammessi alla registrazione telematica dei contratti di locazione e del versamento delle relative imposte: le società tra professionisti iscritte all’albo dei geometri e geometri laureati. Solo per la presentazione telematica delle dichiarazioni di successoni e le domande di volture catastali: agli iscritti all’albo degli ingegneri; agli iscritti all’albo degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori con il titolo di “architetto” o “architetto iunior”; alle agenzie che svolgono, per conto dei propri clienti, pratiche amministrative presso amministrazioni ed enti pubblici, purché titolari di licenza rilasciata ai sensi dell’articolo 115 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

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Lavoro

Lavoro: novità contributive 2018 – il ticket di licenziamento

La legge di bilancio 2018 con l’art. 1 comma 137 ha raddoppiato l’importo del ticket di licenziamento nelle procedure di licenziamento collettivo. La novità interessa tutti i datori di lavoro, imprese e non imprese, soggetti al versamento del contributo CIGS. Per individuare i destinatari dell’aumento del ticket, non si fa quindi riferimento alle dimensioni aziendali ma solo al fatto di essere tenuti al versamento del contributo. Non sono interessati dall’aumento i datori di lavoro non soggetti alla CIGS, sia nel caso che effettuino licenziamenti individuali che collettivi. Sono inoltre fatti salvi i licenziamenti avvenuti a seguito di procedure avviate entro il 20 ottobre 2017 per i quali si mantiene il regime previgente anche se le cessazioni del rapporto dovessero avvenire nel 2018.

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SCADENZA

Iva annuale

Scadenze: Iva annuale il 16 marzo

Scade il 16 marzo 2018 il termine per il versamento del saldo a debito derivante dal modello IVA 2018, anno d’imposta 2017. Il debito deve essere versato qualora sia superiore ad euro 10,33, che diventano 10,00 euro per effetto degli arrotondamenti effettuati in dichiarazione. Il termine per il pagamento è venerdì 16 marzo 2018. Esistono inoltre due ulteriori possibilità: il pagamento rateale con la prima rata scadente il 16 marzo 2018 e le successive ogni 16 di ogni mese, con un massimo di 9 rate possibili, oppure il versamento in corrispondenza ai termini previsti per le imposte emergenti dal modello Redditi 2018. Per poter usufruire del pagamento rateale è dovuto anche il versamento di interessi, che sono fissati in misura fissa, pari allo 0,33% mensile.

SCADENZA

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Assunzioni con contributi agevolati

Lavoro: assunzioni con contributi agevolati

Accesso consentito al nuovo esonero contributivo sulle assunzioni. Sono agevolabili i giovani d’età inferiore a 35 anni in caso di prima assunzione, con rapporto dipendente a tempo indeterminato. Non ostacola l’accesso all’incentivo, che consiste di uno sgravio del 50% dei contributi per 36 mesi, l’eventuale pregresso svolgimento, da parte del giovane, di prestazioni in modalità diverse dal lavoro dipendente a tempo indeterminato (lavoro a termine, co.co.co., partita Iva, etc.). Per facilitare la verifica del diritto all’incentivo, l’Inps ha messo online una utility che, in base al codice fiscale, sa dire se il soggetto ha avuto o meno rapporti a tempo indeterminato. Allo sgravio hanno accesso tutti i datori di lavoro del privato, imprenditori e studi professionali (Inps circolare n. 40/2018).

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ELEZIONI

Elezioni 2018

Elezioni 2018: permessi e retribuzione per i lavoratori

Ai lavoratori dipendenti impegnati nelle operazioni di seggio durante le elezioni politiche e amministrative del 4 marzo 2018 spettano permessi retribuiti o riposi compensativi da concordare con il datore di lavoro. Il legislatore (art. 11, legge n. 53/1990 e art. 1, legge n. 69/1992) riconosce al lavoratore, con contratto a tempo indeterminato e determinato, chiamato a svolgere funzioni presso i seggi elettorali per le elezioni del Parlamento, per le elezioni comunali, provinciali e regionali ed in occasione delle consultazioni referendarie, il diritto di assentarsi per tutto il periodo corrispondente alla durata delle operazioni di voto e di scrutinio. L’assenza è considerata attività lavorativa a tutti gli effetti. I giorni di assenza dal lavoro compresi nel periodo corrispondente alla durata delle operazioni elettorali sono considerati, a tutti gli effetti, giorni di attività lavorativa. Quindi, per il periodo passato al seggio, al lavoratore spetta: per i giorni lavorativi, la normale retribuzione come se fosse normalmente in servizio; per i giorni festivi e non lavorativi, una quota di retribuzione giornaliera aggiuntiva (1/26mo o altro divisore previsto dal CCNL) a quella normale oppure, in alternativa, la fruizione di giorni di riposo compensativi.

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Bonus assunzioni

Bonus assunzioni: l’Inps metterà a disposizione una banca dati per verificare il primo impiego

L’Inps viene incontro alle imprese che intendono beneficiare dei nuovi incentivi alle assunzioni; lo fa attraverso la semplificazione delle procedure telematiche. A breve verrà pubblicata una circolare nella quale l’Istituto fornirà chiarimenti sui presupposti di fruizione degli incentivi e metterà a disposizione delle aziende alcuni strumenti concreti per poter ovviare ai problemi applicativi della normativa. Si tratterà di una banca dati consultabile autonomamente dalle aziende, al fine di accertare che il lavoratore non sia mai stato assunto prima con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

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Controlli fiscali

Per “driblare” i controlli fiscali non basta attenersi allo studio di settore

La Corte di Cassazione che, con l’ordinanza n. 4168 del 21 febbraio 2018, attesta che al professionista che vuole evitare l’accertamento fiscale non è sufficiente mantenere il reddito dichiarato nell’ambito degli studi di settore. L’atto impositivo può anche essere emesso dall’ufficio per un uso notevole di materiali di consumo, maggiore rispetto a volume d’affari denunciato.

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