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Sicurezza lavoro

Sicurezza lavoro: primo soccorso, compiti affidati al datore ma non in totale autonomia

Nella circolare 11 gennaio 2018 n. 1, l’Ispettorato nazionale del lavoro chiarisce che il datore ha comunque l’obbligo di designare i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo e gestione dell’emergenza unitamente all’obbligo di predisporre le misure relative, adeguate alla natura dell’attività ed alle dimensioni dell’azienda. Il datore che intenda svolgere direttamente i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, di primo soccorso, prevenzione incendi ed evacuazione deve in ogni caso frequentare appositi corsi di formazione di durata compresa tra un minimo di 16 ore ed un massimo di 48 ore, adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative. In ogni caso Tuttavia, lo svolgimento di tali compiti non potrà essere assunto dal datore in totale autonomia, in quanto quest’ultimo dovrà necessariamente avvalersi dei lavoratori appositamente designati, in numero adeguato e sufficiente, all’attuazione delle predette misure.

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Mail truffa

Allarme mail truffa

Nuove email truffa: l’indirizzo sotto accusa è @info@janpreston. Lo ha reso noto l’Agenzia delle Entrate. Nelle email con mittente @info@janpreston sono contenuti avvisi di notifica degli atti per conto di Agenzia delle entrate-Riscossione. La finalità delle false mail è l’appropriamento delle credenziali utente dei destinatari dei messaggi di posta elettronica. “L’attivazione del link riportato nella mail”, hanno spiegato dalla Riscossione, “ha l’effetto di installare un programma in grado di intercettare l’utenza e la password del computer. Agenzia delle entrate-Riscossione raccomanda di non tenere conto delle email ricevute, di eliminarle, di non utilizzare i link indicati, di non scaricare alcun allegato e di non dare seguito alle richieste riportate nel testo”.

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Bollette a 28 giorni

Bollette a 28 giorni: le compagnie alzano le tariffe

Niente più fatturazioni a 28 giorni dopo l’intervento del governo, e ritorno alla normale fatturazione mensile. Ma le principali compagnie telefoniche alzano le tariffe. Il PD, che ha proposto e fatto approvare la nuova legge, ha presentato un esposto all’Agcom e all’Antitrust denunciando il trucco: “Le compagnie stanno inviando agli utenti una comunicazione che punta a strumentalizzare la novità legislativa allo scopo di coprire, per la seconda volta, l’aumento delle tariffe. Non è vero che il ritorno alle 12 mensilità comporta un aumento dei costi, è invece vero che le compagnie hanno variato unilateralmente le tariffe passando alla modalità di pagamento a 4 settimane e che ora, non sapendo come fare, attribuiscono alla legge un costo che avevano maggiorato di nascosto e che era già esistente: è una doppia bugia. In più fanno il solito cartello: le compagnie telefoniche si sono accordate e stanno attuando le medesime modalità, così che è praticamente impossibile per l’utente sfuggire all’aumento della tariffazione”.

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Spesometro

Spesometro: il nuovo calendario

Trovano applicazione le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018, in materia di invio dei dati delle fatture. È consentita la trasmissione dei dati con cadenza semestrale, in luogo di quella trimestrale, e l’invio del solo documento riepilogativo di tutte le fatture, registrate cumulativamente, di importo inferiore a 300 euro. Sono esonerati dalla comunicazione dei dati le Amministrazioni pubbliche con riferimento ai dati delle fatture emesse nei confronti dei consumatori finali e degli agricoltori esonerati  situati nelle zone montane.

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Diritto annuale CCIAA

Diritto annuale CCIAA: gli importi 2018

Sono state fissate dal Ministero dello Sviluppo economico le misure fisse del diritto annuale dovuto dalle imprese e dagli altri soggetti obbligati dal 1° gennaio 2018. IMPRESE CHE PAGANO IN MISURA FISSA: Imprese individuali iscritte o annotate nella sezione speciale (piccoli imprenditori, artigiani, coltivatori diretti e imprenditori agricoli): € 44,00 (Sede) € 8,80 (Unità locale); Imprese individuali iscritte nella sezione ordinaria € 100,00 (Sede) € 20,00 (Unità locale). IMPRESE CHE IN VIA TRANSITORIA PAGANO IN MISURA FISSA: Società semplici non agricole € 100,00 (Sede) € 20,00 (Unità locale); Società semplici agricole € 50,00 (Sede) € 10,00 (Unità locale); Società tra avvocati previste dal D.Lgs. n. 96/2001 € 100,00 (Sede) € 20,00 (Unità locale); Soggetti iscritti al REA € 15,00 (Sede). IMPRESE CON SEDE PRINCIPALE ALL’ESTERO: per ciascuna unità locale/sede secondaria € 55,00 (Sede).

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Incentivi assunzioni

Incentivi assunzioni 2018: i Consulenti sono critici

La Fondazione Studi del consiglio nazionale degli ordini dei consulenti del lavoro ha pubblicato il 15 gennaio un approfondimento dedicato alle nuove misure strutturali di incentivi alle assunzioni previste dalla legge di stabilità 2018. Si tratta degli sgravi contributivi del 50% per i primi tre anni per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani fino a 30 anni (35 solo per le assunzioni effettuate nel 2018). Il tetto massimo di agevolazione è pari a 3mila euro annui. L’agevolazione è strutturale cioè non è prevista una scadenza . La circolare è critica perché la misura dello sgravio è limitata e i requisiti molto stringenti , quindi, di scarso impatto. Secondo gli esperti della Fondazione gli sgravi introdotti negli ultimi anni ” non hanno contribuito ad innalzare la stabilità dell’occupazione giovanile” in quanto il dato è rimasto pressoche identico dal 2013, e tali misure “non hanno avuto parte nella recente ripresa economica”. Ricorda inoltre che il nuovo sgravio è limitato a soggetti che non hanno mai avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato in precedenza, ed evidenzia che dall’anno prossimo la misura sarà riservata a disoccupati sotto i 30 anni quindi giudica “eccessivi i limiti applicativi previsti dalla Finanziaria 2018

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Bollette telefoniche

Bollette telefoniche a 28 giorni: possibili storni

Dopo l’approvazione della fatturazione mensile a carico dei gestori telefonici, questi hanno un termine di 120 giorni dall’entrata in vigore della detta legge per adeguarsi. Da allora in poi (il 4 aprile prossimo) saranno perciò possibili solo fatturazioni mensili, ad esclusione, come chiarisce il testo, dei servizi “promozionali a carattere temporaneo di durata inferiore al mese e non rinnovabile, su base mensile o multipli del mese”. Come conseguenza, se, da un lato, fino a quel termine le compagnie potrebbero continuare ad ignorare il divieto ed emettere ancora bollette a 28 giorni, dall’altro, il mancato adeguamento alla nuova previsione comporterà a carico delle stesse il pagamento di un rimborso forfettario di 50 euro per ciascun utente, più 1 euro per ogni giorno che passa a partire dal termine di rimborso deciso dall’Agcom, l‘Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Quanto detto si potrà verificare solo dopo il responso del Tar al quale le compagnie stesse, in vista della scadenza del prossimo mese di aprile, hanno presentato un ricorso proprio per scongiurare la possibilità di dover stornare cifre significative agli utenti.

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Congedo di paternità

Congedo di paternità

In via sperimentale, per gli anni 2013-2018, il padre lavoratore dipendente, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio (anche in caso di parto prematuro), ha l’obbligo (indipendentemente dal diritto della madre al congedo obbligatorio) di astenersi dal lavoro per un periodo di (un giorno, fino al 2015, e di due giorni per gli anni 2016 e 2017) 4 giorni per l’anno 2018 più; sempre dal 2018, un ulteriore giorno (facoltativo) previo accordo con la madre e in sua sostituzione, in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest’ultima. Entrambi i congedi (obbligatorio e facoltativo) sono fruibili anche dal padre adottivo o affidatario. Per le predette assenze è riconosciuto un trattamento economico nella misura pari al 100% della retribuzione a carico dell’INPS.

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Commercialisti: preoccupazione per l’obbligo di fatturazione elettronica tra privati dal 2019

La fatturazione elettronica tra privati a partire dal primo gennaio 2019 approvata dalla nuova Legge di Bilancio lascia preoccupa i commercialisti. La legge di bilancio 2018 prevede l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria tra privati a partire dal primo gennaio 2019. Saranno esonerati solo coloro che rientrano nel regime forfettario agevolato. L’Ordine dei Commercialisti ha espresso forte perplessità e preoccupazione per la scelta di un’unica data per l’estensione generalizzata dell’obbligo, ed aveva proposto una maggiore gradualità nella decorrenza del nuovo obbligo, attraverso un suo scaglionamento nel prossimo quadriennio in funzione del numero dei dipendenti del soggetto emittente, partendo dal 2019 con le sole società quotate in borsa e gli altri soggetti con più di 250 dipendenti, dal 2020 per i soggetti con più di 50 dipendenti, dal 2021 per i soggetti con più di 10 dipendenti e con definitiva estensione dell’obbligo a tutti i soggetti di minori dimensioni soltanto dal 2022 in poi.

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