Revisori legali

videosorveglianza

Video Sorveglianza e Sanzioni

In materia di videosorveglianza sono diverse le novità che nel corso degli ultimi anni sono state introdotte, provvediamo a rendere di seguito un percorso semplificato per il rispetto della disciplina normativa in tale ambito.

Gli adempimenti da effettuare prima di installare un impianto di videosorveglianza, sul piano normativo, vanno considerati sotto un duplice profilo:

  • tutela dei diritti dei lavoratori, trattandosi di una potenziale fonte di controllo a distanza

dell’attività dei dipendenti dell’azienda;

  • tutela della privacy, in quanto la videosorveglianza implica la raccolta ed il trattamento di

dati personali.

LA TUTELA DEI DIRITTI DEI LAVORATORI

Il comma 2 dell’art. 4 recita testualmente:

“Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l’Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l’uso di tali impianti.”

Gli steep per procedere all’installazione sono quindi:

  • richiesta alle rappresentanze sindacali aziendali o, in assenza, alla ITL;
  • allegazione della documentazione relativa alle specifiche dell’impianto;
  • sopralluogo ispettivo per la verifica tecnica (ove non escluso);

 

Preme evidenziare come il Ministero del Lavoro indichi le prescrizioni obbligatorie che dovranno essere contenute nel provvedimento autorizzatorio:

v  rispetto della disciplina sulla Privacy;

v  rispetto della normativa sulla raccolta e conservazione delle immagini;

v  informativa scritta al personale dipendente prima della messa in funzione dell’impianto sul posizionamento delle telecamere, sulle modalità di funzionamento e sul momento della messa in funzione;

v  indicazione che l’impianto registrerà solo le immagini indispensabili per la sicurezza;

v  l’impianto non potrà essere modificato e nuove telecamere non potranno essere aggiunte se non in conformità a quanto previsto dallo Statuto dei lavoratori e previa comunicazione delle modifiche alla DTL;

vle immagini non potranno essere utilizzate per accertamenti sull’obbligo di diligenza da parte dei lavoratori né per l’irrogazione di eventuali provvedimenti disciplinari;

vobbligo di tempestiva informazione ai lavoratori in caso di accesso alle immagini;

vdiritto dei lavoratori di verificare periodicamente il corretto utilizzo dell’impianto.

Si segnala, come il limite alla videosorveglianza, il controllo in ambito al corretto e diligente comportamento dei dipendenti. Tale aspetto risulta particolarmente spinoso in ragione del flebile limite tra difesa del patrimonio aziendale e violazione della sfera relativa alla privacy del lavoratore. Per la particolare criticità dell’argomento le valutazioni non potranno che essere fatte caso per caso, visto il discordante orientamento della giurisprudenza sul tema.

PRIVACY E SORVEGLIANZA

Le regole attualmente in vigore sulla tutela della Privacy nell’uso dei sistemi di videosorveglianza sono contenute nel Provvedimento dell’Autorità Garante della Privacy dell’8 aprile 2010 e, posto che non risulta necessario richiedere nessuna autorizzazione preventiva, né inviare alcuna comunicazione/autorizzazione amministrativa o di Polizia, risulta comunque obbligatoria l’osservanza di una serie di regole:

ü  Informativa al pubblico della presenza delle telecamere;

ü  riprese di spazi esterni alle aziende dovranno essere limitate all’angolo visuale dell’area effettivamente da proteggere;

ü  immagini registrate conservabili per periodo limitato e fino ad un massimo di 24 ore, fatte salve speciali esigenze o particolari attività considerate ad elevato rischio;

ü  adeguata protezione dei dati raccolti mediante la videosorveglianza al fine di ridurre al minimo i rischi di distruzione prima del tempo stabilito, perdita accidentale, accessi non autorizzati o trattamenti non consentiti.

SANZIONI

Mancata indicazione del titolare del trattamento dei dati punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 6.000,00 euro a 36.000,00 euro;

omessa adozione delle misure minime di sicurezza preventive per la protezione dei dati punita con la sanzione del pagamento di una somma da 10.000,00 euro a 120.000,00 euro, ed integra la fattispecie di reato punita con l’arresto sino a due anni;

mancato rispetto dei tempi di conservazione delle immagini raccolte e del correlato obbligo di cancellazione di dette immagini oltre il termine previsto punito con la sanzione del pagamento di una somma da 30.000,00 euro a 180.000,00 euro;

diffusione di immagini (anche mediante socialnetwork) in violazione dell’art. 22, comma 8, del Codice Privacy, oltre ad essere punita con la sanzione del pagamento di una somma da 10.000,00 euro a 120.000,00 euro, se dal fatto deriva nocumento integra la fattispecie di reato punita con la reclusione da uno a tre anni;

mancato rispetto delle misure previste dal Garante per i sistemi integrati di videosorveglianza punito con la sanzione del pagamento di una somma da 30.000,0 euro a 180.000,00 euro.videosorveglianza

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tempo determinato

Lavoro: detrazioni per il tempo determinato

L’Agenzia delle Entrate conferma la possibilità di accesso alle detrazioni per quel contratto di lavoro a tempo determinato (di dodici mesi) a cavallo tra due anni contributivi. In particolare, nel secondo anno, è possibile calcolare le detrazioni tenendo conto anche del periodo dell’anno precedente per il quale il dipendente, avendo percepito solo parte della retribuzione maturata, non ha potuto beneficiarne.

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Investimenti pubblicitari

Legge di bilancio: incentivi fiscali agli investimenti pubblicitari e in materia di audiovisivo

Modificata la disciplina del credito d’imposta previsto, a decorrere dal 2018, a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi che effettuano investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali (credito pari al 75% della quota incrementale dell’investimento rispetto all’anno precedente, aumentato al 90% nel caso di microimprese, Pmi e start-up innovative). Per la concessione del credito è stanziata la somma di 62,5 milioni di euro per il 2018, che costituisce tetto di spesa. Imprese e lavoratori autonomi possono fruire dell’agevolazione anche per gli investimenti effettuati dal 24 giugno al 31 dicembre 2017, purché il loro valore superi almeno dell’1% l’ammontare degli analoghi investimenti effettuati dagli stessi soggetti sugli stessi mezzi di informazione nel corrispondente periodo del 2016.

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stop all’aumento Iva

Legge di bilancio: stop all’aumento Iva

A differenza di quanto annunciato, la legge di bilancio non aumenta l’Iva. Più precisamente, dal 1° gennaio 2018 l’aliquota Iva del 22% passa al 25%, segnando un aumento di tre punti percentuali, ma la legge di bilancio stoppa l’incremento. Dal 2019 prenderà il via la fatturazione elettronica tra privati.

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2018

Legge di bilancio 2018

Legge di bilancio 2018: le assunzioni agevolate

La nuova manovra tiene conto dell’occupazione giovanile. Da gennaio 2018 è riconosciuto uno sconto triennale sui contributi previdenziali pari al 50% ai datori di lavoro del settore privato che assumono giovani con contratti a tutele crescenti. L’esonero spetta anche per le assunzioni avvenute nei mesi di novembre e dicembre 2017, ferma restando la decorrenza dal primo gennaio 2018, e i casi di trasformazione di un contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato, qualunque sia l’età anagrafica al momento della prosecuzione e quando un datore di lavoro assume, entro sei mesi dal conseguimento del titolo di studio, studenti che abbiano svolto percorsi di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato per il conseguimento del titolo di studio.

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Aumento dell’Iva

Imposte: si va verso l’aumento dell’Iva

Riprende vigore l’ipotesi di aumento dell’Iva. Nel Dl approvato salvo intese, c’è ancora da gestire il capitolo aumenti Iva. Le risorse da trovare sono 15,7 mld. Le voci da cui attingere sono: estensione (ancora) dello split payment, avvio della fatturazione elettronica tra privati, resytling dello spesometro. Queste misure da sole non bastano, per cui riappare l’ipotesi di riaprire una voluntary disclosure ma stavolta sul contante esistente nelle cassette di sicurezza, e l’aumento dell’Iva, innalzando l’aliquota del 10% all’11,5%, arrivando al 13% nel 2020, e l’aliquota Iva del 22% arriverà al 25% a partire dal 2021.

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Gli ISA

Gli ISA nuovi strumenti di congruità

Le anomalie contabili e gestionali non supereranno il vaglio dei nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale. Gli indicatori operano sui conti e sulla gestione. Il nuovo sistema basato sulla compliance fiscale non sarà più permissivo rispetto agli studi di settore e non consentirà di ottenere i benefici del nuovo regime premiale attraverso una rappresentazione distorta della propria realtà. Tanto ha detto Vieri Ceriani nella relazione che ha illustrato brevemente il contenuto e le caratteristiche di ciascuna categoria di indicatori elementari che influenzeranno la determinazione dell’indice sintetico di affidabilità fiscale del contribuente.

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Benefici ai professionisti

Zfu: benefici estesi ai professionisti

Il ministero dello Sviluppo economico, con un nuovo decreto, aggiorna, modifica e integra la precedente disciplina applicativa dettata in materia di agevolazioni fiscali e contributive, estendendo le agevolazioni ai professionisti. Nella GU dello scorso 6 ottobre è stato pubblicato il decreto 5 giugno 2017 che modifica e integra il precedente decreto 10 aprile 2013 che detta le condizioni, i limiti, le modalità e i termini di decorrenza delle agevolazioni fiscali e contributive di cui possono fruire le imprese di micro e piccola dimensione localizzate nelle Zone franche urbane (Zfu) delle regioni dell’Obiettivo convergenza. La novità più rilevante è rappresentata dall’estensione delle agevolazioni ai professionisti. Le agevolazioni concedibili sono le seguenti: esenzione dalle imposte sui redditi; esenzione dall’Irap; esenzione dall’imposta municipale propria per i soli immobili situati nella Zfu, posseduti e utilizzati dai soggetti beneficiari per l’esercizio dell’attività d’impresa; esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente

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Prestazioni discontinue

Anche le prestazioni discontinue possono essere lavoro subordinato

La Corte di Cassazione, con la sentenza n.23056/2017, riconosce la natura di lavoro subordinato alle prestazioni discontinue individuando la possibilità per lavoratore e datore di lavoro di concordare la modalità di svolgimento delle prestazioni. Per i giudici: “l’elemento della continuità non è indispensabile per caratterizzare la natura subordinata del rapporto di lavoro, potendo le parti concordare una modalità di svolgimento della prestazione che si articoli secondo le richieste o le disponibilità di ciascuna di esse, come previsto nella fattispecie del contratto di lavoro cd a chiamata o intermittente, o anche part time verticale”.

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