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Voucher

Voucher internazionalizzazione: domande di accesso dal 28 novembre 2017

Un nuovo voucher per l’internazionalizzazione di 15.000 euro affianca i vecchi del valore di 10.000 euro. Lo prevedono due distinti decreti: il D.M. 17 luglio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 18 settembre, e il Decreto direttoriale 18 settembre 2017, presente sul sito del MISE. I vecchi voucher prendono ora il nome di “voucher early stage” per differenziarsi dai nuovi, i “voucher advanced stage” rivolti alle Pmi che intendano usufruire di un temporary export manager per almeno 1 anno. La misura è estesa anche alle Pmi costituite sotto forma di società di persone.

Le domande di accesso potranno essere presentate dalle ore 10.00 del 28 novembre 2017.

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IVA: compensazioni

IVA: stretta sulle compensazioni

Nella nuova stretta sull’evasione potrebbero essere rivisti i limiti di compensazione dell’Iva. L’esigenza di cassa del Governo per sostenere crescita e occupazione obbligano Mef ed amministrazione finanziaria a esplorare tutte le vie possibili che consentano un effetto di cassa da una parte e un’ulteriore riduzione del tax gap Iva. Oltre a un’ulteriore estensione dello split payment a nuovi settori e all’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica tra privati nelle transazioni B2B è spuntata anche una nuova stretta sulle compensazioni dei crediti Iva con l’idea di portare il limite delle compensazioni automatiche a 2.500 euro.

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Agevolazioni

Agevolazioni: bonus alberghi cumulabile con il super ammortamento

L’Agenzia delle entrate è intervenuta per fornire chiarimenti sul tema della cumulabilità, rispetto ai medesimi investimenti, del credito d’imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive (bonus alberghi) con la maggiorazione del 40% del costo di acquisizione degli investimenti in beni materiali strumentali nuovi (super ammortamento ). L’Agenzia ritiene che la disposizione che prevede il divieto di cumulo non sia suscettibile di un’interpretazione estensiva e che, pertanto, il “bonus alberghi” e il “super ammortamento” non possano ritenersi alternative tra loro, sebbene le spese ammissibili alle stesse possano incidentalmente coincidere.

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Comunicazione dati fatture

Comunicazione dati fatture: ancora indicazioni dalle Entrate

Riguardo la comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute/registrate, nonché le relative note di variazione nel corso del periodo d’imposta, prevista per il prossimo 28 settembre, l’Agenzia delle entrate fornisce ulteriori chiarimenti operativi attraverso la pubblicazione di un avviso sul proprio sito. Il primo riguarda la possibilità di non inserire i dati delle fatture oggetto di trasmissione al Sistema tessera sanitaria; il secondo sono indicazioni ai curatori fallimentari e ai commissari liquidatori ricordando loro che devono rispettare i termini normativamente previsti per l’adempimento, facendo riferimento alle fatture da loro emesse e ricevute/registrate dalla data di dichiarazione di fallimento o di liquidazione coatta amministrativa, fermo restando la possibilità per gli stessi curatori e commissari di inviare anche i dati delle fatture emesse e ricevute/registrate precedentemente alla dichiarazione di fallimento o di liquidazione coatta amministrativa, di cui sono entrati in possesso ai fini dell’assolvimento del propri incarichi.

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Gli straordinari nel Tfr

Cassazione lavoro: gli straordinari nel Tfr

La Corte di Cassazione accoglie il ricorso di un lavoratore accordando che gli straordinari vengano compresi nel Tfr pur se firmato, in precedenza, un accordo aziendale. Si legge: “La quietanza a saldo sottoscritta dal lavoratore se contiene una dichiarazione di rinuncia riferita ad una serie di titoli in astratto ipotizzabili in relazione alla prestazione di lavoro subordinato e alla conclusione del relativo rapporto, può assumere il valore di rinuncia o di transazione alla condizione che risulti accertato che essa sia stata rilasciata con la consapevolezza di diritti determinati o obiettivamente determinabili e con il cosciente intento di abdicarvi o di transigere sui medesimi”.

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Alert fiscali scadenza il 16 ottobre

Alert fiscali in scadenza il 16 ottobre

Entro il 16 ottobre prossimo, scade il termine per rispondere alle segnalazioni relative alle dichiarazioni 2013. Qualora non siano forniti elementi comprovanti la regolarità, scatta la sanzione da 516,46 a 5.164,56 euro a carico dell’intermediario. Per accedere alle segnalazioni, l’intermediario deve indicare alcuni dati (filtri), di cui uno obbligatorio, come l’anno della violazione, cui si riferiscono le irregolarità segnalate, l’intervallo temporale entro il quale eseguire la ricerca, con riferimento alla ricevuta di Entratel o di invio della dichiarazione, il protocollo della segnalazione o lo stato della pratica. Dopodiché, tramite l’applicativo indicato, potrà informare sulle segnalazioni ricevute con la documentazione giustificativa o, in alternativa, ma nel solo caso non fosse possibile trasmettere telematicamente il modulo delle osservazioni e la documentazione, l’intermediario può recarsi di persona, o a mezzo delegato, alla direzione regionale, competente territorialmente, per consegnare la documentazione utile.

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Bonus Asilo Nido

Bonus Asilo Nido

Il 23 maggio scorso è stata pubblicata una circolare da parte dell’Inps con la quale è stata comunicata la possibilità di richiedere online il bonus asilo nido 2017 a partire dal 17 luglio: è possibile inoltrare la richiesta fino al 31 dicembre 2017 per ottenere il bonus di 1.000 euro per la frequenza dell’asilo nido o per l’assistenza a domicilio dei bambini affetti da gravi patologie croniche da parte dei genitori di bimbi nati a partire dall’1 gennaio 2016. Il servizio on line consente la presentazione della domanda da parte del genitore. In alternativa l’istanza può essere inoltrata tramite Contact center o gli enti di patronato. Il contributo è erogato in 11 rate mensili, ripartiti in 11 mensilità da 91 euro, il cui importo non può eccedere la spesa sostenuta per il pagamento della singola retta.

Il beneficio non prevede tetti di reddito (non occorre richiedere la dichiarazione Isee) ed è destinato a tutte le famiglie con bimbi nati, o adottati, dall’1 gennaio 2016. Il Bonus è previsto come sostegno sia per gli asili pubblici che per quelli privati. Di queste famiglie fanno parte anche quelle composte da cittadini comunitari ed extracomunitari con regolare permesso di soggiorno e residenti sul territorio italiano.

La novità introdotta dall’Inps è rappresentata dalla possibilità di inoltrare la domanda con modalità telematica collegandosi al sito.

La domanda potrà essere presentata con le seguenti modalità:

  • on line tramite i servizi telematici dell’Inps;
  • telefonando al Contact Center dell’istituto al numero verde 803.164 gratuito da rete fissa o il numero 06164.164 da rete mobile;
  • di persona rivolgendosi ad un patronato.

La domanda dovrà essere presentata da chi ha sostenuto la spesa per il nido. I genitori che richiedono il contributo mensile dovranno presentare la documentazione dell’avvenuto pagamento della retta per l’asilo nido pubblico o privato prescelto. Il contributo verrà erogato seguendo l’ordine di presentazione telematica delle domande e nel caso che sia stato raggiunto il limite di risorse stanziate, l’INPS non valuterà più altre domande. Evidenziamo che il Bonus Nido 2017 è entrato in vigore dal 1° gennaio, quindi con tale contributo verranno rimborsate non solo le spese per l’iscrizione all’asilo nel periodo che va da settembre a dicembre 2017, ma anche quelle già sostenute per la retta da gennaio a luglio.

L’assegno verrà erogato fino al terzo anno di età del bambino, in quanto è questo il limite per i bambini che frequentano la scuola materna.

Il rimborso delle spese sostenute verrà erogato solo dopo che l’INPS riceverà la ricevuta di pagamento delle rette, che potrà essere fornita mediante uno dei seguenti modi:

  • ricevuta o quietanza di pagamento;
  • fattura quietanzata;
  • bollettino bancario o postale;
  • attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido (solo per i nido aziendali).

L’INPS ha poi chiarito che occorre compilare una domanda per ogni figlio iscritto al nido. Il contributo si può ricevere tramite bonifico domiciliato, accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con IBAN.

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Split payment: ancora un cambiamento

L’elenco dei soggetti verso i quali si è tenuti a fatturare in regime di split payment cambia ancora. Sono cinque le categorie di soggetti interessati, analiticamente elencati in altrettanti elenchi rinvenibili sul sito del Dipartimento delle Finanze: Pubbliche amministrazioni inserite nel conto economico consolidato; società controllate, ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, n. 1), del codice civile direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri e le società controllate direttamente o indirettamente, ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, n. 1), del codice civile dalle società di cui sopra; società controllate, ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, n. 2), del codice civile direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri e e le società controllate direttamente o indirettamente, ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, n. 1), del codice civile dalle società di cui sopra; società controllate, ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, n. 1), del codice civile direttamente dalle regioni, province, città metropolitane, comuni, unioni di comuni e le società controllate direttamente o indirettamente, ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, n. 1), del codice civile dalle società di cui sopra; società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana.

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Dis-coll: le istruzioni operative Inps

L’Inps ha fornito le nuove istruzioni operative per la gestione della Dis-coll, la prestazione di disoccupazione rivolta ai co.co.co., dottorandi ed assegnisti di borse di studio, divenuta una misura strutturale dal 1° luglio scorso. Destinatari della riformata prestazione dal 1° luglio 2017 sono i seguenti soggetti: collaboratori coordinati e continuativi (compresi quelli titolari di contratti di lavoro a progetto non scaduti al 24 giugno 2015, cioè alla data di abrogazione dell’istituto da parte del Jobs Act); i dottorandi titolari di borse di studio; gli assegnisti di borse di studio.

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